Recupero Crediti nel settore della meccanica

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La crescita della produzione nel settore della meccanica, uno dei pilastri dell’economia italiana, è corrisposta a un contestuale incremento degli insoluti e dei crediti inesigibili. Una realtà che buona parte delle imprese operanti in questo comparto conosce piuttosto bene, toccando con mano quanto possa essere difficile gestire un credito inevaso, con ciò che ne consegue in termini di effetti sul proprio conto economico e sul proprio budget.

Ebbene, in questi casi l’attività di recupero credito diventa un fondamentale servizio a favore dell’impresa che vuole gestire o prevenire gli inadempimenti, sia essa di piccole e medie dimensioni, o una grande entità nazionale e internazionale.

Perché ricorrere al recupero crediti

Ricorrere al recupero crediti nel settore della meccanica è fondamentale per diverse ragioni.

In primo luogo, un servizio qualificato di recupero crediti permette di ridurre l’incidenza negativa della fattura insoluta sull’andamento della propria attività economica. In secondo luogo, permette di prevenire il fenomeno della fattura non pagata, non limitandosi – pertanto – a recuperare fatture non incassate, bensì a condividere con l’imprenditore la possibilità di analizzare il proprio portafoglio clienti e verificare se ci sono elementi di potenziale tensione tra nuovi e vecchi clienti nel settore meccanico, tenendo in considerazione che spesso gli inadempimenti più gravosi per il proprio conto economico scaturiscono proprio dai clienti fidelizzati e che si immagina di conoscere meglio.

Come si svolge il recupero crediti nel settore della meccanica

L’azione di recupero crediti nel settore della meccanica si snoda attraverso una serie di attività che mirano a prevenire le situazioni di inadempimento dei crediti e, ove le inadempienze si siano già manifestate, procedere al recupero delle somme non corrisposte nei modi e nei termini stabiliti dai contratti o dalle prassi.

Dopo una valutazione delle singole fattispecie, l’agenzia valuta di norma una procedura ordinaria del recupero del credito che comprende una diffida formale scritta, cui segue – nelle ipotesi di mancato rispetto del termine assegnato al debitore – il ricorso per un decreto ingiuntivo sulla base della documentazione contabile del creditore.

Decorsi 40 giorni dalla notifica, in mancanza di opposizione, il decreto passa in giudicato diventando esecutivo, costituendo così un valido titolo per iniziare l’esecuzione forzata, preannunciata dall’atto di precetto e promossa con il pignoramento.

In ogni caso, come ogni buona agenzia di recupero crediti potrà ben assicurarti, non esiste un unico percorso prospettabile per tutti i crediti inevasi: il primo passo (spesso, decisivo per il buon esito del recupero) consiste infatti nell’analisi della singola controparte, da cui derivano diversi effetti nella determinazione delle attività necessarie per l’efficace recupero.

Pertanto, i percorsi da intraprendere potrebbero essere ben diversi dalla procedura ordinaria, come può avvenire nel caso in cui il credito sia oggetto di contestazioni o il debitore sia soggetto a procedure concorsuali. In altri casi le cose potrebbero essere più semplici, come ad esempio può avvenire se il credito è documentato da titoli di credito insoluti (assegni o cambiali) emessi dal debitore, che potranno essere la base per un’esecuzione immediata, senza cioè necessità di chiedere l’emissione del decreto ingiuntivo.

Non è infine escluso che un recupero crediti efficace e tempestivo possa essere veicolato mediante soluzioni stragiudiziali di varia natura, che i nostri specialisti valuteranno, come sempre, caso per caso.

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