Finanziamenti garantiti dallo Stato e pandemia
I finanziamenti garantiti dallo Stato sono stati resi disponibili con l’emergere della crisi pandemica. Tale crisi che ha difatti indotto lo Stato a rendere disponibili alcuni strumenti di garanzia utili per agevolare la concessione del credito da parte delle banche, arginando in tal modo la restrizione delle maglie istruttorie da parte degli istituti di credito, dubbiosi sulle effettive capacità di rimborso del capitale da parte dei debitori in un contesto sfavorevole.
In tale ambito, e in maniera propedeutica al tema della riscossione dei crediti di cui ci occuperemo nelle prossime righe, giova ricordare come i prestiti garantiti dallo Stato siano suddivisibili in due macro categorie.
I prestiti con garanzia diretta
La prima delle categorie a cui ci si può riferire è rappresentata dai prestiti con garanzia diretta. In questo caso il beneficiario della garanzia statale è lo stesso soggetto finanziatore (di norma, la banca). Nell’ipotesi di inadempimento del debitore principale, sarà il finanziatore a ricevere il rimborso del prestito da parte dello Stato. Tale rimborso si presenterà con una percentuale variabile a seconda del regolamento dello strumento di garanzia (es. 80%).
I prestiti con controgaranzia
Di contro, i prestiti con controgaranzia prevedono che il soggetto beneficiario della garanzia statale sia un operatore diverso dal finanziatore, come i Consorzi di garanzia fidi (Confidi) o altri fondi analoghi. Dunque, il finanziamento sarà erogato dalla banca a valere su garanzia Confidi che, a sua volta, si assicurerà di ottenere una copertura sull’importo finanziato tramite garanzia statale.
Cosa accade in caso di crediti deteriorati
Ma perché è importante questa differenza per un’agenzia di recupero crediti che dovesse occuparsi della gestione del credito insoluto?
- Prestiti con garanzia diretta
Cominciamo con il ricordare che in caso di prestiti con garanzia diretta, la parte coperta dalla garanzia verrebbe rimborsata dallo Stato al finanziatore, il quale si troverà dunque esposto all’insolvenza del debitore solamente per la quota non tutelata dallo strumento di garanzia. Per la parte coperta, invece, lo Stato subentrerà alla banca in qualità di creditore principale attivando – come vedremo – le sue procedure di recupero.
- Prestiti con controgaranzia
Nel caso di prestiti con controgaranzia, invece, il finanziatore potrà richiedere al debitore il pagamento della quota non coperta dalla garanzia Confidi, e potrà escutere quest’ultima per la parte di riferimento. Dopo aver pagato, a sua volta, Confidi potrà richiedere l’intervento della garanzia statale ottenuta a titolo di riassicurazione. In questo modo è possibile conseguire un rimborso parziale (mentre lo Stato subentrerà nella posizione di creditore principale del debitore).
Considerato che la riassicurazione statale non arriva mai a coprire l’intera esposizione del Confidi nei confronti del debitore principale, ne consegue che il consorzio rimarrà comunque creditore principale per una parte del capitale originario.
In che modo lo Stato recupera il credito del debitore insolvente
A questo punto è altresì utile rammentare in che modo lo Stato può procedere al recupero crediti sul debitore rimasto insolvente.
Per far ciò, viene di norma attivata l’Agenzia delle Entrate che, nei confronti del debitore principale, potrà agire come agenzia riscossione crediti con due differenze non marginali rispetto agli strumenti che sono previsti in favore della generalità dei creditori privati.
La prima divergenza a cui facciamo cenno è il ricorso a una procedura semplificata ex D.P.R. 28 gennaio 1988, n. 43: la riscossione diviene più accelerata rispetto a quella ordinaria per il recupero del credito, non essendo per esempio necessario munirsi di una sentenza giudiziale, o di notificare preventivamente il precetto .
La seconda è lo status di privilegio ex art. 2741 c.c. per il credito vantato dallo Stato. Così facendo, lo Stato può ottenere un ricavo dalla procedura esecutiva in via prioritaria rispetto agli altri creditori, anche se questi intervengono nel processo esecutivo prima, o abbiano azionato la stessa procedura. In altri termini, i creditori non privilegiati finiranno con l’essere rimborsati in maniera postergata rispetto al soddisfacimento del credito da parte dello Stato.
L’importanza di affidarsi a un’agenzia di recupero crediti
Ciò premesso, e valutata la complessità del tema relativo ai finanziamenti garantiti dallo Stato, invitiamo tutti coloro i quali fossero interessati a saperne di più e volessero scoprire quali procedure attivare per la soddisfazione del proprio credito, a contattare i nostri esperti e fissare un primo appuntamento telefonico.